Lo dirò ancora ma ho voglia di sottolinearlo qui, nel post dove parlo per la prima volta di Alce Munro che segue immediatamente il post dove parlo per la prima volta di Paolo Cognetti: ci hai fatto caso che gli autori che amo e consiglio prima o poi vincono il Nobel per la letteratura, o in suborine il premio Strega o come minimo il Campiello? Te li dico tutti: oltre a Paolo e Alice, ci sono Mario Varga Llosa e anche Giorgio Fontana, vai a vedere su Anobbi se non ci credi, vai a vedere il vecchio blog prima che lo cancello. Mi vanto. Oh. Edit 1 settembre 2017
Lo sai come l'ho conosciuta, è stato nel blog di Cognetti. Mi avevano colpito i commenti: tra tutti, quello che aveva scritto che era una da cui c'era molto da imparare. Un giorno ho saltato l'intervallo e son passata da feltrinelli, ho preso Nemico, amico, amante... e Il sogno di mia madre.
Mi sono messa a leggere il primo e già nel racconto di apertura, quello che da il nome alla raccolta, ho trovato qualcosa di speciale. L'ho sentita paragonare a Flannery O'Connor, va bene, ci può stare, ma a me ha ricordato in modo tremendo, doloroso oserei dire, il diario di Edith (Patricia Highsmith). Quello strano distacco di uno o più personaggi dalla realtà del suo mondo, raccontato con la minuzia dei piccoli gesti: questa è una che le mette, le pantofole agli scrivani, ho pensato. Poi la storia aveva preso una piega imprevista, e anche la seconda era andata così, come non mi aspettavo. Una narrativa non di genere che riesce a sorprendermi e anche positivamente: bellissima.
Leggo piano perché dopo ogni racconto sento necessaria una pausa. Non ho ancora finito ma dopo Ortiche ho urgenza di scriverne qui. Ho segnato un sacco di righe (nella mia mente, non sulla carta) ma non posso citare tutto, ovvio. Solo un pezzetto, non rende, non basta a spiegare. Non basterà a un bel niente ma si fanno tante cose per niente.
"Comunque. Sarebbe la stessa identica cosa, se ci incontrassimo ancora. Oppure no. Un amore non utilizzabile, che sapeva stare al suo posto (qualcuno lo definirebbe non vero, perché non rischierebbe mai di farsi tirare il collo, nè di trasformarsi in una battuta volgare, nè di consumarsi penosamente). Un amore che non rischia niente, ma che si mantiene vivo come una goccia di miele, una risorsa sotterranea. Con il peso di questo nuovo silenzio venuto a sigillarlo."
Alice Munro
Nemico, amico, amante...
Einaudi
Commenti al Post: Vorrei parlarti di Alice Munro.
aranceacolazione il 22/09/08 alle 15:23 via WEB
L'ho letto, è strepitoso. Eppoi, non so se hai visto "giorni e nuvole", con buy e albanese. Nota gossip: il libro che la figlia consiglia al padre di leggere, è proprio questo.
LaDonnaCamel il 24/09/08 alle 11:01 via WEB
No, non l'ho visto: terrò a mente
kleocoppersmith il 23/09/08 alle 08:31 via WEB
l'avevo letto. è bello, ma non fa parte dei 'miei libri'.
LaDonnaCamel il 24/09/08 alle 11:01 via WEB
eh.