testata camel

Quando muore Lucio Dalla mi dispiace tanto anche se non lo ascoltavo, non ho mai comprato un suo disco. Sono andata una volta a un concerto in un teatro, mi ci aveva portato una mia amica, una donnina piccola così, con due occhi grandi per guardare, ma quel tempo è finito e non torna indietro, mannaggia.
Il tempo è un bastardo è un libro che ho finito stamattina e parla di musicisti e di gente che si perde e poi si ritrova e si riperde. È un libro bellissimo, non c'è un difetto manco a voler essere stronzi per forza. Mi è piaciuto tutto: la forma, circolare, a racconti pieni di rimandi tra uno e l'altro, mi sono piaciuti i personaggi, formidabili, mi sono piaciute le storie ma soprattutto mi è piaciuta l'emozione che mi ha dato leggerlo. Di un racconto o di un romanzo di solito mi accontento che mi susciti un'emozione sola, questo invece me ne ha suscitate a dozzine. Anche solo il secondo racconto, per dire, almeno otto.


E adesso lo dovrò restituire e mi dispiace perché lo vorrei tenere, me l'hanno prestato e tra poco ci dovremo separare. Posso comprarmelo e lo farò, però so già che non lo riaprirò, non sarà mai più la stessa cosa.

 

Edit

Vedo adesso dal blog di Matteo B. Bianchi: Venerdì prossimo, 9 marzo, verrà a Milano Jennifer Egan, autrice dello spettacolare romanzo "Il tempo è un bastardo" al Teatro Franco Parenti, in via Pier Lombardo 14, alle ore 18. Ingresso gratuito, fino a esaurimento posti (attenzione: sono solo cento). Indovina a che ora mi presento lì?

Ti pareva che mi fermavo qui?

(Matteo Colombo - Jennifer Egan - Martina Testa)

(Matteo Colombo - Jennifer Egan - Martina Testa foto mia fatta col telefonino del 2012)

È sempre un momento bellissimo per me incontrare uno scrittore o una scrittrice che ha saputo emozionarmi, anche se succede in un teatro strapieno e il contatto si limita a quel breve momento in cui dirò piano il mio nome e lui/lei lo scriverà nella prima pagina del libro, come avrà fatto e farà per altre centinaia di persone.
Non importa se Jennifer Egan non mi conosce e non saprà mai niente di me, quel contatto fugace è comunque per me una bella prova di realtà e il mio essere lì, insieme a tanti, è per lei una bella prova di successo, vuole dire che ha saputo fare bene il suo lavoro e anche in un paese tanto lontano, dove si leggono pochi libri, ci sono persone che si entusiasmano per una come lei.
La presentazione è iniziata con la lettura di un brano dal capitolo 4 del lato A, Safari. Poi Matteo B. Bianchi, emozionato per davvero, ha iniziato l'intervista.
Non starò a raccontarti per filo e per segno tutto quello che è stato detto, non ho preso appunti e hanno parlato un bel po'. Mi è rimasto impresso però il racconto della genesi di questo libro.
Stava lavorando a un romanzo ambientato negli anni quaranta, aveva raccolto il materiale ma non si decideva a cominciare a scrivere. Una sera si è trovata nella toilette di un ristorante e ha visto un portafoglio spuntare da una borsetta aperta. Ha subito pensato che quella signora, la proprietaria del portafoglio, avrebbe dovuto stare più attenta perché qualcuno avrebbe potuto rubarglielo: lei stessa ha sempre paura di essere derubata, è una sua fissa. Una volta a casa ha ripensato alla scena e si è domandata come potrebbe essere stare dall'altra parte, nei panni di una ladra: così è nato il primo racconto. Poi, finito il racconto avrebbe dovuto rimettersi a lavorare al suo progetto, ma le era rimasta la curiosità di sapere come poteva essere un certo personaggio laterale di cui aveva accennato nel racconto, l'ex capo della protagonista, un produttore discografico che aveva qualche abitudine strana, come mettere scaglie d'oro nel caffè. Così non ha potuto fare a meno di scrivere il secondo pezzo, e per il terzo pezzo è stata la stessa cosa, ha dovuto scriverlo per inseguire certe storie che si erano aperte nel racconto precedente. Ogni volta diceva a se stessa che doveva tornare al progetto principale, ma i personaggi richiamavano la sua attenzione e alla fine ha ceduto, ha messo da parte il romanzo storico e si è dedicata a Il tempo è un bastardo.
Non si è resa subito conto che si trattava di un romanzo con una struttura un po' speciale fino a che non ha scritto tutti i pezzi e ha cercato di sistemarli. Aveva pensato di metterli in ordine cronologico inverso, ma ha visto che non funzionava, in quel modo erano troppo prevedibili e non suscitavano sorpresa nel lettore.
L'ordine giusto che ha trovato però non è casuale, è più o meno lo stesso in cui sono stati scritti e si vede che ci sono associazioni sotterranee che rendono necessaria questa organizzazione.
Quando Matteo BB le ha chiesto se si era resa conto di aver inventato una struttura così innovativa lei ha detto che più che altro era imbarazzata perché non sapeva definire il suo testo: non le sembrava un romanzo ma nemmeno una raccolta di racconti, era tutti e due e nessuno dei due.
Fosse solo la struttura, penso io. Questo romanzo anomalo ha una scrittura bellissima, tocca temi che mi interessano, personaggi vivissimi e sa creare una tale complicità con il lettore che raramente mi è capitato di sperimentare. Ma questo te l'avevo già detto.

 il tempo e un bastardo

 

 

PS: Sul sito di Minimum Fax puoi scaricare il primo racconto in pdf, te l'avevo già detto? Altre info @ http://jenniferegan.com/

 

 

Commenti al Post: Quando muore Lucio Dalla il tempo è un bastardo



theo580 il 01/03/12 alle 17:11 via WEB
la semplicità e l'armonia delle tue parole è veramente straordinaria!

LaDonnaCamel il 01/03/12 alle 17:59 via WEB
Grazie grazie, non mi sembrava
Rispondi

singlemama il 01/03/12 alle 17:14 via WEB
che bel post che hai scritto... e sì, non è mai mai più la stessa cosa.

LaDonnaCamel il 01/03/12 alle 18:01 via WEB
Grazie, oggi corro dietro al tempo come il cappelaio matto

amicoMM il 01/03/12 alle 18:30 via WEB
Presto che è tardi!!! Mi hai messo addosso una curiosità tremenda di leggere il libro multiemozionante. Sempre grande, LDC!

Per Lucio Dalla è dispiaciuto anche a me.

LaDonnaCamel il 01/03/12 alle 19:33 via WEB
ma se sono una donnina piccola così!
Rispondi

Lillina il 01/03/12 alle 18:20 via WEB
E' una fortuna che non sia mai la stessa cosa. Sai sempre darci tanto, grazie!

LaDonnaCamel il 01/03/12 alle 19:34 via WEB
È tutto un abbraccio ricambiato. Grazie a te :-*

AmicoHombre il 01/03/12 alle 20:37 via WEB
C'è chi balla su una tavola tra due montagne e chi su una corda tesa tra due torri. E poi chi danza tra le parole.

LaDonnaCamel il 02/03/12 alle 08:55 via WEB
"Balla balla ballerina", per restare in tema.

LaDonnaCamel il 02/03/12 alle 09:41 via WEB
Ops, sono lenta di comprendonio: ci ho messo un po' ma ci sono arrivata (è che non mi ricordavo le parore per filo e per segno, ho risposto per libera associazione. Poi ho capito)

Edit 10 marzo ore 14:50
Vorrei aggiungere una considerazione su questo romanzo: è vero che la struttura è innovativa, ma negli ultimi anni ne ho letti anche altri organizzati in quel modo, da Esther Stories di Peter Orner a Olive Kitteridge di Elisabeth Strout, per non parlare di Questo bacio vada al mondo intero di Colun McCann di cui già sai. Non è per la struttura che si è presa il Pulizer e il National, credo, ma solo perché è splendido, punto e basta.

amicoMM il 09/03/12 alle 23:17 via WEB
L'ispirazione è proprio un mistero affascinante. Guarda un po' cos'è nato da un angolo di portafoglio.
Sembra quasi che il flash iniziale sia come un filo che unisce perle sparse in giro - già presenti - e ne fa una collana. Ma forse sbaglio.

LaDonnaCamel il 10/03/12 alle 14:39 via WEB
Questo è quello che racconta: molto suggestivo ma chissà se è marketing o cosa

amicoMM il 09/03/12 alle 23:20 via WEB
Scusa, noto solo ora che qualcuno deve averla urtata intanto che firmava la tua copia. ;)

LaDonnaCamel il 10/03/12 alle 14:40 via WEB
Le svolazzava tutte così, anche se scriveva a ciascuno una cosa diversa: si vede che ha il mestiere

AmicoHombre il 10/03/12 alle 00:58 via WEB
Vedi ogni tanto di segnalare qualche ciofeca che ci raccomanderai di non leggere, altrimenti non ce la si può fare.

amicoMM il 10/03/12 alle 14:07 via WEB
Sottoscrivo.
Devo già cambiare libreria per dare una degna sistemazione alle pile di libri che mi stanno sfrattando.

LaDonnaCamel il 10/03/12 alle 14:41 via WEB
ebook!

amicoMM il 10/03/12 alle 19:51 via WEB
Non di solo ebook vive il Maima.

LaDonnaCamel il 12/03/12 alle 14:43 via WEB
Ikea? :P

LaDonnaCamel il 10/03/12 alle 14:40 via WEB
lol :D

melusina il 10/03/12 alle 07:03 via WEB
Confermo: sarà mio.

LaDonnaCamel il 10/03/12 alle 14:41 via WEB
Mi saprai dire

OrsaBIpolare il 11/03/12 alle 13:53 via WEB
Io lo leggerei anche solo per il titolo! La settimana scorsa ho comprato un formaggio per lo stesso motivo (il bastardo del grappa, non l'avevo mai sentito prima) ho scoperto che è pure buonissimo. Magari funziona pure con questo libro ;)

LaDonnaCamel il 11/03/12 alle 14:50 via WEB
Una delle poche volte in cui il titolo in italiano non sfigura orrendamente rispetto a quello originale (A Visit from the Goon Squad) ma anzi, forse lo migliora pure.

OrsaBIpolare il 11/03/12 alle 16:47 via WEB
o_O Io toglierei il forse! Una visita da una squadra di picchiatoriiii???

LaDonnaCamel il 11/03/12 alle 17:42 via WEB
Eh. Forse è un modo di dire intraducibile, come il pecorino toscano ;)

singlemama il 11/03/12 alle 20:30 via WEB
ho capito. dovrò comprare la terza libreria billy per la cantina. se vado avanti a passar di qui... :P (però devo ammettere che o di tutta 'sta roba che leggete voi non conosco nessuno... sarà ora che mi documenti!)

LaDonnaCamel il 12/03/12 alle 14:42 via WEB
Ikea mi passa la provvigione ;) (Magari sta roba che leggo io non ti piace neanche: lasciami il beneficio del dubbio)

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