Dopo molti ripensamenti, Jack si decise e spinse la porta a vetri del negozio.
Un uomo di mezza eta', con la faccia divaricata da un ghigno che voleva sembrare cortese, lo osservava da dietro un bancone:
-Buon giorno, posso aiutarla?
-Son venuto per dare una mano
-Molto bene. E in che misura?
-Considerevole, direi.
-Vedo. Si accomodi, prego. Mi segua nel retro.
La stanza era piccola, pulita, ben illuminata.
-Ecco, si sieda e si rilassi. Faremo in un attimo.
La poltrona era morbida, avvolgente. Una musica insipida usciva da diffusori nascosti chissa' dove. Appoggio' le braccia agli appositi sostegni e chiuse gli occhi. Pochi secondi ed era tutto finito.
Rientrarono nel negozio.
-Tenga, e ritorni quando vuole !
-Grazie.
Con il moncherino cercava di tenere fermo il portafoglio contro l'ascella, mentre con l'altra mano inseriva le banconote.
-Scusi, non ci sono ancora abituato.
-S'immagini, e' naturale! Faccia pure con calma.