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i miei piccoli maestri

Ieri sera ho visto su Instagram una foto scattata da Matteo B. Bianchi alla presentazione del nuovo romanzo di Giorgio Fontana. Nella foto c'erano Paolo Cognetti e Giorgio Fontana ma il libro, "Prima di noi" editore Sellerio, no, quindi provvedo io, e tienilo d'occhio, dai retta ammè.

Nella foto Paolo, col microfono davanti alla bocca, stava sicuramente lodando questo romanzo, grande in tutti i sensi - più di 800 pagine, per dire, e lo si può facilmente dedurre dalla faccia un po' vergognosa e un po' contenta di Giorgio, come se si volesse schermire ma senza veramente sottrarsi alle belle cose che si stavano dicendo sul suo lavoro.

Peccato non esserci, davvero, ma io non vado più alle presentazioni, non ci vado nemmeno se sono qui vicino, figurati a Gogol and Company che è lontanissimo, dalle parti di via Savona, peggio che andare a Monza.

Comunque il libro l'ho comprato appena uscito e lo sto leggendo: è bello, una scrittura diritta che si fa leggere senza intoppi e senza preziosismi, del resto questo è parte dello stile di Giorgio Fontana che conosco, ma più maturo, meno sottomesso agli schemi di una certa letteratura americana che, in qualche modo ha influenzato un po' tutti all'inizio.

La storia copre un intero secolo e prende lo spunto da una vicenda della sua famiglia che forse è accaduta veramente, ma poi cammina per conto suo, con i personaggi d'invenzione che si muovono dentro un universo narrativo che si allontana da ogni eventuale autobiografia: del resto, come sarebbe possibile quando si parla di persone che lui non ha nemmeno mai conosciuto? Se anche fosse, molti tra quelli che potrebbero confermarlo o smentirlo sono già morti e sepolti.

In questo senso, è inutile negarlo, tutta la narrativa è costituita da elementi biografici che si mescolano con invenzioni, personaggi che si ispirano al vero ma quando credi di riconoscerli, sterzano improvvisamente e svaniscono in una risata, allo stesso modo in cui tutta la narrativa è costituita da quello che abbiamo letto, le nostre parole derivano dalle parole scritte da altri e i nostri personaggi si appoggiano a tutti quelli che sono venuti prima di noi. Difatti.

Giorgio Fontana, Prima di noi, Sellerio editore

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