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L'amica geniale

Ho fatto notte per finire questo primo volume della trilogia dell'amica geniale, non sapevo nulla di Elena Ferrante e, grazie a dio, continuo a non saperne nulla.

Mi ha chiamata da un banco di Feltrinelli un giorno in cui non avevo niente da fare. Ho risposto leggendone tre o quattro pagine lì, in piedi, con lo zainetto sulle spalle, bilanciandomi su una gamba e poi sull'altra, per quanto la copertina mi sia sembrata bruttissima. Poi l'ho preso e l'ho fatto fuori. Ma chi è Elena Ferrante, mi sono chiesta.

Fare i libri non è poi così facile.
Vabbè, nessuno l'ha mai detto, nessuno ha detto che è facile fare i libri dal principio alla fine. Però, credimi, non è per niente facile.
Intendiamoci, non sto parlando del testo. Scrivere un libro può essere anche facilissimo, scrivere libri brutti son capaci tutti, direbbe Paolo Nori.
Sto pensando a tutto quello che viene dopo la scrittura: correggi gli errori, metti le pagine in fila, i capitoli, gli indici, la scelta dei caratteri, i numeri di pagina. Eggià, che ci vuole a scrivere i numeri di pagina.
Infatti. L'arte non è scrivere i numeri di pagina, l'arte è ometterli.

"Il giallo differisce da ogni altro racconto in questo:
che il lettore è contento solo se si sente uno scemo."
Come si scrive un giallo
Di G. K. Chesterton

 

 

Il libro giallo è giallo solo in Italia per via della Mondadori, che ha poi pitturato anche i film e tutto l'indotto. Nel resto del mondo si chiama poliziesco e nasce, per convenzione o per wikipedia, nel 1841 con "I delitti della Rue Morgue" di Edgard Allan Poe. Sembra che in questo racconto lungo con delitto venisse messa in primo piano l'analisi e la deduzione al posto del sentimento, e nella narrativa questo non s'era mai visto. Comunque non aver paura, l'assassino era lo scimmione.
Cosa distingue un giallo da un noir, un triller, un romanzo criminale?
Nel giallo ci dev'essere un delitto, ma soprattutto un investigatore che compie un'indagine e, alla fine, trova la soluzione. Negli altri generi che hanno a fare con perturbazoni della legge, il protagonista potrebbe non essere l'investigatore, o un investigatore professionista, potrebbe non esserci niente da scoprire in quanto l'ammazzamento potrebbe essere mostrato in diretta fin dal principio, si potrebbero rovesciare i ruoli dei buoni e dei cattivi: insomma, la gente delinque, dice sempre il nostro Gordon, e ci sono "millemila" (:-P) modi per raccontarlo, ma il giallo è quel modo che prevede di scoprire a poco a poco la verità, il lettore insieme al protagonista. Questo equilibrio tra quello che sappiamo noi lettori, quello che sa lo scrittore e quello che sanno i personaggi è l'asse portante del racconto. La verità va scoperta a poco a poco e nessun indizio deve essere tenuto nascosto: non si può far vedere un pizzino a Montalbano e non farlo leggere subito anche a noi, farglielo ripiegare e mettere in tasca per ritardare lo svelamento, altrimenti si sente puzza di pesce marcio, creare questo tipo di suspence fasulla è una mossa da dilettanti incapaci, fa scagliare il libro contro il muro e il lettore si risente, specialmente se sì è rotto il kindle.
Il racconto può essere in prima persone o anche in terza, l'investigatore può essere un incaricato ufficiale delle indagini oppure un dilettante, l'importante è che sia un personaggio completo, con una sua spiccata personalità, pregi, difetti, caratteristiche fisiche e morali, qualcuno con cui ci si possa immedesimare. Questo è un aspetto importante, e la fatica con cui gli scrittori hanno dato vita ai propri investigatori è tale da farli durare anche fuori da una singola storia: per questo sono nati personaggi memorabili come Sherlock Holmes, Maigret, Adamsberg, Nero Wolfe, Montalbano e tutti gli altri investigatori seriali che conosciamo, direttamente o almeno per sentito dire, chiedo scusa per quelli che non ho citato, sono millemila!

E' una cosa che si sente dire, di quell'autore leggerei anche le liste della spesa: da una parte per sopravvalutare la creatività dello scrittore, dall'altra per sminuire il valore delle liste. Però sono entrambe semplificazioni, le liste della spesa possono dire molto di un personaggio, specialmente se è vissuto nel trecento, ma anche oggi fare le liste è un'arte.

La mia nutria è morta. Va bene, non è mia e non lo so di chi sia, dovrei dire è morta una nutria e forse quella lì nello specifico non l'avevo nemmeno mai vista viva e nuotante. Però è un dispiacere grande, cerca di capirmi.
Era il 31 pomeriggio, avevo appena arrangiato un programmino senza pretese per il veglione - si fa per dire, c'era ancora un po' di sole e ho pensato di fare una passeggiata. Ho lasciato che i piedi mi portassero dove volevano, ultimamente li ho anche trascurati e mi sembrava bello offrire a loro l'ultima soddisfazione dell'anno.
Così non ho obiettato quando ho visto che hanno imboccato la ciclovia della Martesana: va bene, ho detto, quando siete stanchi mi fate un cenno e casomai per tornare a casa prendiamo il tram.

Questa volta metto prima lo spiegone perchè è bello, poi il racconto della casa rossa.

Il titolo dice già tutto ma lo so che ti piace sentirtelo ripetere, vieni qui vicino che te lo soffio nell'orecchio: voglio il peccato.
Prendi un personaggio, mettilo in tentazione, offrigli una possibilità di scelta e poi mostrami suoi pensieri più segreti, i fatti e le intenzioni, il suo mondo, le opere e le omissioni. Può cadere nel peccato, credere per ingenuità d'esserci caduto e dolersene senza ragione o cadere senza saperlo e scoprirlo troppo tardi, come Edipo. Può salvarsi se vuoi, pentirsi e godere di una tardiva redenzione, sei tu l'onnipotente, l'artefice di ogni destino, e poi non è detto che il peccato si debba compiere, basta che ne sia evocata la possibilità, che ci sia la certezza del rischio, la paura, il dolore.

Un riepilogo degli esercizi di scrittura o EDS fatti sul vecchio blog, la maggior parte o forse tutti sono stati riportati anche qui, magari senza commenti, senza ricamini di contorno. in questo post ho lasciato i link alla vecchia edizione, fino a che non la cancelleranno la puoi trovare là, fino a che i vecchi morti non debbano cedere il posto a giovani morti, e questa è una citazione di Kundera, vado a memoria ma potrebbe essere Amori ridicoli e lo è, ho controllato perché sono una rompiscatole e non mi va di lasciare ai miei posteri citazioni sbagliate, soprattutto citazioni di morti.

Sono sempre curiosa di indagare i meccanismi editoriali perché mi piace scoprire come funzionano le cose, è un desiderio ovvio e naturale, aiuta a inserirsi meglio nel mondo, permette in qualche modo di controllarlo o almeno di adeguarsi alle pretese della realtà.
Mi sono messa quindi a leggere un po' in giro il perché e il percome del tardivo successo di un romanzo uscito cinquanta anni fa e solo recentemente apprezzato dalla critica e dal pubblico. Il libro in questione è Stoner dell'americano John E. Williams che mi è stato regalato per Natale e che ho letto tutto in un fiato a Santo Stefano. Lo dico subito, mi è piaciuto molto, del resto io non sono una che legge qualcosa per forza, se non mi avesse presa - o se mi avesse richiesto una tassa di lettura troppo alta - l'avrei mollato lì. Voglio dire subito anche la mia ingenuità, o ignoranza: non sapevo nulla delle fortune editoriali di questo romanzo, l'ho letto così, alla cieca, senza guardare la quarta di copertina, senza cercare la storia dell'autore, l'apparato critico, gnente.
La storia è semplice e viene riassunta dall'autore stesso nelle prime dieci righe, non ci sono sorprese o colpi di scena. Ecco l'incipit:

A Stefi Pattume, a Maledetto di Stirpe e ai miei ventanni

 

Questo esercizio di scrittura è un po' tosto, del resto se nero deve essere nero sia ma non solo, ci ho messo anche un po' di it.sesso.racconti per amor dei vecchi tempi e dei personaggi citati in dedica, lettore avvisato mezzo salvato, se ti scoccia fila via.

Lo spiegone alla fine, ma che te lo dico a fare.

EDS nero se tu mi amassi

esercizio di scrittura eds arancione del grande cocomero

Scrivi un racconto sincero, coloralo di arancione nel tuo blog, mettici uno scherzetto divertente, ma anche una canzone tropicale, che dentro ci sia almeno un animale, un po' di umorismo se puoi e, se ti piace, se no pazienza e pace.

Prima i racconti, anche stavolta ne ho fatti due, poi lo spiegone completo.

Ricomincia una nuova serie di EDS, gli esercizi di scrittura della Donna Camel. Sarà che la pubblicazione dei raccontini sui sensi ha fatto scalpore, sarà che son diventata più cattiva a inventarmi i paletti, sarà che i colori sono una traccia alla portata di tutti, la risposta alla chiamata alle armi è stata sorprendente: venti racconti al primo giro e poi sempre di più, così tanti che ne sono stata travolta.

Pubblico qui le mie due variazioni sul tema Dritto e rovescio e lo spiegone a seguire.

esercizio di scrittura il blues dei blu diritto e rovescio

Prima il testo e poi lo spiegone sull'esercizio da fare e su quelli fatti: visto si stampi.

 io non centro ultimo esercizio e sesto senso

Avevo accompagnato Marina e Bruno all'ascensore. Stavamo lì sul pianerottolo a dirci le ultime cose, delle volte si tirava in lungo e mia madre veniva a brontolare in camicia da notte, allora la smettete, diceva dallo spiraglio della porta trattenuta come se fosse inserita la catenella, ti chiudo fuori.
Io alzavo gli occhi al cielo e gonfiavo le gote a sbuffare, loro due ridacchiavano sottovoce e mi guardavano ma non si muovevano. Io buttavo fuori l'aria a poco a poco.

 

La Donna Camel e Twitter

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Il cielo della Brianza è grande quasi come il cielo della Norvegia #24aprile
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Una piccola forma di immortalità dlvr.it/SMMcrv

Scrivere, giocare

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"Scrivere è il mio gioco preferito" il mio motto è piaciuto anche all'amica Freevolah che l'ha interpretato così su Instagram.

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